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Arte e Cultura

Arte e Cultura (47)

Don enrico smaldone AngriUn Sacerdote e un uomo che dedicò la sua vita ai ragazzi bisognosi, orfani e abbandonati che con il suo spirito riuscì a coinvolgere tantissime persone; nonostante la sua breve vita riuscì a realizzare il suo sogno: "La Città dei ragazzi".

Don Enrico Smaldone nacque il 22 novembre del 1914 ad Angri, zona Ardinghi, in una famiglia numerosissima, era il quinto di 10 figli.

Diede vita al primo gruppo Scout di Angri, mostrando da sempre una innata predisposizione per le problematiche dei ragazzi. Superò guerra, fame e povertà. Intorno al 1949 decise di creare un luogo capace di accogliere bambini e ragazzi, per dare loro una casa, una famiglia, un futuro: "La Città dei Ragazzi".

Don Enrico Smaldone e la Citta dei Ragazzi ad AngriGrazie alla donazione del dott. Giuseppe Adinolfi e al contributo di altri riuscì a dare inizio al suo grande progetto, e tra tante difficoltà portò a compimento il suo intento: dare speranza ai suoi tanti ragazzi. Don Enrico, un uomo che, armato della sola fede, riuscì a compiere un vero miracolo, cioè quello di dare loro non solo un tetto e del cibo, ma anche, e soprattutto, la speranza di un futuro migliore grazie all'insegnamento della dottrina cristiana e all'apprendimento di un mestiere.

Morì prematuramente il 29 gennaio 1967.

Oggi purtroppo la Città dei ragazzi come la sognava lui non esiste più , ma ancora più triste è il fatto che tanti, troppi, giovani non conoscano nulla di lui e delle sue opere.

 

Qui di seguito riportiamo alcune tavole realizzate da Luigi Giordano tratte dal volumetto di 32 pagine pubblicato dall'editrice Gaia di Angri nel 2006 grazie ai contributi del Comune e del liceo classico-scientifico "don Carlo la Mura". Esso è impreziosito dalla prefazione dell' allora Preside Cosmo Schiavo, e dall' introduzione del Vescovo Franco Alfano.

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Mercoledì, 29 Gennaio 2014 14:47
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La nuova visione geometrica di Gianni Rossi

La nuova visione geometrica di Gianni Rossi a Mantova. L’artista angrese esporrà le sue opere presso la Galleria "Arianna Sartori" , in Via Cappello 17 a Mantova, dal 26 ottobre all’8 novembre 2013.

L’inaugurazione si svolgerà Sabato 26 ottobre, alle ore 17.00, alla presenza dell’artista.

orario: dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30.  Chiuso festivi

Per  info +39 0376324260 , +39 0376324260 (fax).

 

Biografia essenziale dell'artista

Gianni Rossi nasce il 22 marzo 1944 ad Angri (Sa), dove vive e lavora. Diplomato in Decorazione Pittorica all'Istituto Statale d'Arte, consegue successivamente il Magistero di Belle Arti di Napoli. Espone dal 1968. Esponente dell'arte astratto-geometrica del Sud, ha tenuto mostre personali in Italia e all'estero, ed è presente in numerose collezioni pubbliche e private. Prevalentemente attivo in pittura, ma autore altresì di pregevoli libri d'arte con monotipi, incisioni, serigrafie e di installazioni, l'artista ha svolto fino al 1995 anche una notevole attività di operatore culturale. E' presente in dizionari e compendi storici dell'arte italiana del secondo dopoguerra.

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Mercoledì, 23 Ottobre 2013 14:26
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i sette dormientiIn occasione dei festeggiamenti dei SS. Cosma e Damiano, presso la Cappella Pisacane di via di Mezzo è stata esposta una delle sette statue restaurate grazie al contributo e all'impegno profuso dall'Associazione Panacèa e dagli abitanti del borgo. 

Il gruppo scultoreo dei Sette Santi Dormienti di Efeso, è unico su tutto il territorio nazionale, infatti in tutta Italia non esistono statue, affreschi o dipinti che raffigurino questi sette Santi paleocristiani. 

Per conoscere la Leggenda dei sette Santi Dormienti di Efeso, clicca qui.

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Lunedì, 30 Settembre 2013 10:53
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A NapoliLa Mostra Personale dell'artista angrese Gianni Rossi presso la Sala Carlo V del Castel Nuovo.

"La nuova visione geometrica di Gianni Rossi" svoltasi al Maschio Angioino di Napoli dal 4 al 26 giugno 2013.

 

 

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Domenica, 28 Luglio 2013 12:56
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Generale e Senatore Carlo PerrisIl Generale Carlo Perris naque ad Angri il 28 ottobre del 1869 da Roberto Perris e Concetta di Lorenzo e visse nei pressi di Piazza Annunziata in un Palazzo che ancora oggi porta il suo nome. Sposò giovanissimo Caterina Giotta, dalla quale ebbe quattro figli.

Fin da ragazzo manifestò il suo interesse per la vita militare, si diplomò presso il Collegio militare di Napoli (1° ottobre 1883) e successivamente all'Accademia militare (4 ottobre 1887).

Il 13 gennaio 1930 fu nominato Generale di corpo d'armata dell'esercito e il 28 novembre 1932 Comandante designato d'armata.

Il 30 ottobre del 1933 fu nominato Senatore del regno di Sardegna e fu senataore anche nel periodo fascista. Durante la sua carriera ebbe innumerevoli onoreficenze, tra cui:

-Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 5 giugno 1915
-Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 13 settembre 1918
-Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 8 agosto 1920
-Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 17 aprile 1930
-Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 11 maggio 1933
-Cavaliere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 13 settembre 1917
-Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 4 febbraio 1923
-Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 4 giugno 1931
-Grande ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 21 giugno 1934
-Cavaliere dell'ordine militare di Savoia 19 settembre 1918

Prese parte a due guerre:  1911-1912 guerra italo-turca e  1915-1918 Prima guerra mondiale.

Fu insignito di numerose decorazioni: Medaglia commemorativa della guerra italo-turca; Croce d'oro per anzianità di servizio; Medaglia di bronzo al valore militare; Medaglia d'argento al valore militare (2); Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia; Medaglia interalleata della Vittoria; Croce di guerra; Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918; Croce di guerra al valore militare; Croce di guerra (2)

Morì a Napoli il 26 dicembre del 1944, pochi mesi prima di morire, il 7 agosto del 1944 fu deferito alla Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo (ACGSF), atto dovuto per tutti i Senatori ritenuti responsabili di aver mantenuto il fascismo e resa possibile la guerra  coi loro voti.

Per il generale Perris fu emanata un'Ordinanza di non luogo a procedere per decesso.

Ad Angri oggi è a lui intitolata una strada, via Perris, una delle traverse di Piazza Annunziata.

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Venerdì, 19 Luglio 2013 10:23
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