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Giovedì 13 Settembre 2018, alle ore 17,30, sarà inaugurata la mostra, curata da Maurizio Vitiello, “CORRELAZIONI ASTRATTE” con opere recenti, in tecnica mista, dei tre artisti aniconici dell'area campana Eduardo FERRIGNO, Antonio IZZO, Gianni ROSSI, all’Associazione Artistico-Culturale “Eventi”, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Sociologi – Dipartimento Campania.

Saluti di Enrico Contu e Antonella Giordano.

Intervento critico di Maurizio Vitiello.

Saranno presenti gli artisti.

L’esposizione resterà aperta sino a domenica 23 Settembre 2018; orario galleria: 17,30-19,30.

Catalogo in galleria.

Da anni Eduardo Ferrigno, Antonio Izzo Gianni Rossi saggiano i loro studi e i loro interventi in mostre di gruppo; hanno voglia di esprimersi, di “esserci”, di discutere.

E’ chiaro che la prospettiva del domani è nell’attualità dell’arte.

Il loro procedere è un gioco sottile di rimbalzi; orizzonti, profili, panorami s’interconnettono nelle frontiere comuni.

Oggi abbiamo bisogno di bellezza e di sogni; "La bellezza salverà il mondo" afferma il principe Miškin nell'Idiota di Dostoevskij e “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” scrive il grande drammaturgo seicentesco che fu Shakespeare, nella sua opera “La tempesta”.

Il loro cammino è accattivante, va verso il “bello” e il loro impegno è sincero; finitime sono le loro impostazioni, e, tra le loro opere, si colgono, si avvertono e si percepiscono “scambi di confine”, nell’alveo di produzioni serissime e nel concreto ventaglio di traguardi raggiunti, già, coerentemente, alle spalle.

Gianni Rossi, gioca, da sempre con titoli orientati, talvolta intriganti, insomma appassionanti, e puntualizza con precisa chiarezza la sua linea, sia grafica che pittorica, che ha avuto, serie dopo serie, passo dopo passo, momento dopo momento, enunciazioni chiare, esplicite, capaci, convinte e persuasive, senza inganno alcuno.

Con disegni e chine ha affrontato tesi e tematiche, indicate e registrate in libri e monografie esemplari.

Il vocabolario segnico-coloristico di Gianni Rossi invita a pensare a uno “screening” puramente giocato nello spazio dei contrappesi visivi, degli accordi cromatici e delle sintesi geometrico-compositive.

Ma il peso, il valore degli impasti è anche giocato, in maniera determinata con materie varie, che sceglie con argute risoluzioni.

Ma sotto c’è una mappatura metaforica e una geografia di combinazioni, puro traslato di immaginazioni, in parte, e di assensi strutturali reali, per l’altra buona metà; insomma, solo una lettura attenta, profonda, combinata riesce a cogliere quanto di vigilato è sui piani partecipi della sua pittura, che intende accogliere il mondo esterno, che filtra nella sua anima e nelle sue acquisizioni mentali.

Ciò che è fuori pareggia con l’intimo sentire.

Più volte, nel tempo, abbiamo scritto su e per Gianni Rossi - basta vedere le indicazioni bibliografiche dei suoi cataloghi - e sempre abbiamo posto l’accento sulla predominanza di una voluta disposizione geometrica di base, combinata ad accogliere un sostrato di matericità, nell’approccio con la tela e con altri supporti.

Ma abbiamo anche informato, i lettori di quotidiani e di riviste, su cui siamo intervenuti, che nell’esercizio pittorico di Gianni Rossi s’espande, sulle affinate e incidenti trame e sui dinamici e pulsanti orditi astratto-geometrici, un pregevole dettato segnico, supportato da una tensione poetica, che pone nel gioco compositivo allusioni di racconti, sottilmente e variegatamente affabulanti, per rendere sensi luministici.

La linea geometrica predominante s’imbeve di tessuti materici, di estensioni logico-spaziali armonizzate, amalgamate, connesse con spiriti di corporeità. Insomma, la linea virtuosa s’aggancia a infrazioni materiche, a palpitanti campiture, a reti ben impastate, dove s’estendono motivazioni di ricerca sul senso della vita e sulla stessa pittura.

Crediamo, che, man mano, i suoi lavori saranno sempre più apprezzati dal mondo della critica e ogni opportuna occasione espositiva permetterà una sempre migliore acquisizione del tracciato segnico-pittorico-poetico che valida un percorso di attenzioni massime al mondo.

L’ attuale tracciato dall’artista Gianni Rossi posiziona commenti e aperture. L’artista si sofferma, in modo esteso, a contenere gli imbarazzi contemporanei e a rilanciare possibili visioni di concordia.

Per l’artista ogni mostra è: “ … Una raccolta di opere poste in sequenza, come un divenire di tempi e realtà, di distanze e luoghi, con un costante approccio al territorio, alla geografia di luoghi, alle luci e alle cromie della realtà vissuta. …”.

Le sue tele si inseriscono nel filone dell’astrattismo contemporaneo in cui a prevalere sono linee segmentate e colori volutamente accesi, brillanti e squillanti, attraverso l’uso di acrilici, collages, impasti di polvere di marmo e di carta, e non solo.

Semplicemente, Gianni Rossi percorre le strade dell’astrattismo di matrice lirica, in cui eleganze curvilinee, fraseggi pittorici, ribattute articolazioni e consistenze materiche sottolineano campiture gravide di umori e di verità, mentre segni, segnacoli e segnali intercettano effetti ludici e sorreggono i tagli più squisitamente geometrici in chiave astratta.

Gianni Rossi sa bene come portare avanti la sua personale, garbata descrizione astratto-lirico-geometrica all’interno delle ricerche delle numerose onde astratto-informali, tanto da essere un punto di riferimento per le nuove leve e motivo di studio per giovani studenti universitari.

Ovviamente, è riuscito a determinare e a definire una sua cifra di riconoscibilità, il che non è poco; anzi, è quel molto che lo potrà sempre decisamente contraddistinguere, ma non solo nella sua terra d’origine.

Chi studia l’astratto-lirico-geometrico deve sapere che questo codice interpretativo è stato investigato e reso da artisti di varie latitudini.

Gianni Rossi regola memoria e maniera, riclassifica le tonalità dei colori, rimedia il senso del taglio per agevolare aperture e uncinare valenze certe, in cui spessori rendono profondità reali e, altre volte, cosmiche.

Riuscire, dopo tanti anni di integra ed esperta carriera, a essere riconosciuto come valido interprete di un segmento qualificato, che fa combaciare le estremità dell’astrattismo lirico e dell’astrattismo geometrico, depone tutto a suo favore.

Oggi, Gianni Rossi nella continuità di una linea raffinata dell’arte si pone nella folta schiera delle firme, accorsate e serie.

Il merito principale dell’artista è di aver raccolto e riattivato le sue prese di coscienza in sviluppi vitali con un esercizio quotidiano, di respiro e di metodo, che non lo stanca.

Oggi, più di ieri, prosegue nell’elaborare un circolo di riconsegne estetiche, consistenti e condivise.

Maurizio Vitiello

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Gianni Rossi Paesaggi cartesianiMartedì 15 settembre 2015, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra di Gianni Rossi, Paesaggi cartesiani presentata dall’Associazione culturale Movimento Aperto di Napoli e curata da Luigi Paolo Finizio L’esposizione rimarrà aperta fino al 2 ottobre, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00. L’evento è il primo appuntamento di Spazio Aperto 2015 ciclo di quattro mostre in cui l’associazione culturale Fuori Centro ha invitato gallerie e critici di altre regioni italiane a segnalare artisti appartenenti al proprio territorio per tracciare i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione. Già dal titolo, Paesaggi Cartesiani, Gianni Rossi ci fa intendere che tutto riguarda suggerimenti sentiti e colti tra i “colori e segni della terra”.

In chiave compositiva, ne viene un gioco di mosse formative, che accentra ed emargina, avanza ed arretra nella trama suddivisa e distribuita dentro il reticolo dei quattro cantoni. Con il ricorso al modulo del quadrato, impiegando segnali e marchi a collage, frammenti di squadre, piani rettangoli, linee rette e curve, cerchi e semicerchi, Rossi nel divenire compositivo innesta lo squarcio del margine, la frattura tra campi di colore, l’aggetto ruvido e grinzito delle superfici, lo scavo e la movenza del segno corsivo. In tal modo, la serie dei quadrangoli, il loro proporzionato lato 40x40, ne accoglie e dispone il susseguirsi aperto e senza conclusione, come il naturale proporsi degli eventi percettivi alla sintassi di immagine. L’inserimento nei dipinti di elementi materici segna, inoltre, un mutamento prospettico dell’opera d’arte che, in altro modo, viene creato dalla profondità delle scrostature segniche, rendendo manifeste le diverse gradazioni dei colori.

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Domenica 22 febbraio 2015 alle ore 10,3Domenica 22 febbraio 2015 alle ore 10,30 l’Editrice Gaia e Hangry – Contemporary Art presentano il volume “Iconografia manzoniana” dell’artista Gianni Rossi, curato dal docente universitario Luigi Montella.

Il volume presenta ventiquattro tavole illustrative dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni pubblicate in 325 esemplari, di cui 25 numerati a mano e contenenti due incisioni stampate dall’artista presso la stamperia Il Laboratorio di Nola.

Relatori:

Enzo De Luca – docente di Storia dell’Arte

Raffaele Rossi – docente di Lettere

Luigi Montella – docente universitario di Letteratura Italiana 

Nell’occasione, verranno esposte al pubblico le ventiquattro tavole illustrate.

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Gianni RossiSabato 3 maggio 2014, alle ore 18, presso la Dogana dei grani di Atripalda (Av), mostra personale “INTRECCIO ELEGANTE DEL PIGMENTO” dell'artista Gianni Rossi.

Sarà presente l'autore.

Dopo il successo di pubblico e di critica della presentazione all'ultimo libro d'arte dello scorso 16 aprile all'Officina delle idee di Angri, Gianni Rossi presenta nella suggestiva Dogana dei grani di Atripalda la sua ultima produzione pittorica.

La mostra personale sarà inaugurata alle ore 18 di sabato 3 maggio, e potrà essere visitata fino al 15 maggio.

Nella prefazione all'omonimo libro d'arte sulla mostra, Luigi Montella sottolinea come "Il corpus delle opere di Gianni Rossi è costituito dalle figure generate dalla collocazione dei colori nello spazio, presentandosi non solo rovesciato nell’intenzionalità della visualità pura, ma corredato di un nuovo concetto di durata che prescinde dall’istantaneità visiva, per attestarsi nella successione degli intervalli dettati dalle stratificazioni segniche. I colori, poi, isolati dalle forme, vanno assumendo una sintomatica autonomia di senso, perdendo il carattere di sincronicità visiva, fino ad addensarsi in innovative combinazioni sequenziali".

Secondo Montella, con Gianni Rossi "il gesto artistico si riappropria di una rinnovata identità, aumentando la distanza dalla tradizione della pittura segnica che trovava la sua riconoscibilità nell’aspetto formale con l’esclusione dei contenuti".

"L’inserimento nei dipinti di elementi materici (pellicole di Kodak, tessuti, fibre, etc.) -puntualizza Montella- segna, inoltre, un mutamento prospettico dell’opera d’arte che, in altro modo, viene creato dalla profondità delle scrostature segniche, rendendo manifeste le diverse gradazioni dei colori. L’uso dei materiali, anche in questo caso, acquista una valenza del tutto diversa rispetto alla tradizione informale, diventando un raffinato escamotage per favorire, in maniera innovativa, la sedimentazione e la variazione coloristica".

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Gianni RossiMercoledì 16 aprile 2014, alle ore 19, presso l'Officina delle idee presieduta da Franca Francavilla sita in Corso Italia, 18, ad Angri, sarà presentato “INTRECCIO ELEGANTE DEL PIGMENTO”, l'ultimo libro d'arte sull'artista Gianni Rossi edito dalla Bimed.

Interverranno:

Luigi Montella, curatore del libro, professore di Letteratura Italiana presso l'Università del Molise;

Carlo Di Legge, docente di filosofia, scrittore;

Filippo Toriello, Dirigente scolastico del Liceo "La Mura" di Angri.

Sarà presente l'autore.

Nella prefazione al libro, Luigi Montella sottolinea come "Il corpus delle opere di Gianni Rossi è costituito dalle figure generate dalla collocazione dei colori nello spazio, presentandosi non solo rovesciato nell’intenzionalità della visualità pura, ma corredato di un nuovo concetto di durata che prescinde dall’istantaneità visiva, per attestarsi nella successione degli intervalli dettati dalle stratificazioni segniche. I colori, poi, isolati dalle forme, vanno assumendo una sintomatica autonomia di senso, perdendo il carattere di sincronicità visiva, fino ad addensarsi in innovative combinazioni sequenziali".

Secondo Montella, con Gianni Rossi "il gesto artistico si riappropria di una rinnovata identità, aumentando la distanza dalla tradizione della pittura segnica che trovava la sua riconoscibilità nell’aspetto formale con l’esclusione dei contenuti".

"L’inserimento nei dipinti di elementi materici (pellicole di Kodak, tessuti, fibre, etc.) -puntualizza Montella- segna, inoltre, un mutamento prospettico dell’opera d’arte che, in altro modo, viene creato dalla profondità delle scrostature segniche, rendendo manifeste le diverse gradazioni dei colori. L’uso dei materiali, anche in questo caso, acquista una valenza del tutto diversa rispetto alla tradizione informale, diventando un raffinato escamotage per favorire, in maniera innovativa, la sedimentazione e la variazione coloristica".

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La nuova visione geometrica di Gianni Rossi

La nuova visione geometrica di Gianni Rossi a Mantova. L’artista angrese esporrà le sue opere presso la Galleria "Arianna Sartori" , in Via Cappello 17 a Mantova, dal 26 ottobre all’8 novembre 2013.

L’inaugurazione si svolgerà Sabato 26 ottobre, alle ore 17.00, alla presenza dell’artista.

orario: dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30.  Chiuso festivi

Per  info +39 0376324260 , +39 0376324260 (fax).

 

Biografia essenziale dell'artista

Gianni Rossi nasce il 22 marzo 1944 ad Angri (Sa), dove vive e lavora. Diplomato in Decorazione Pittorica all'Istituto Statale d'Arte, consegue successivamente il Magistero di Belle Arti di Napoli. Espone dal 1968. Esponente dell'arte astratto-geometrica del Sud, ha tenuto mostre personali in Italia e all'estero, ed è presente in numerose collezioni pubbliche e private. Prevalentemente attivo in pittura, ma autore altresì di pregevoli libri d'arte con monotipi, incisioni, serigrafie e di installazioni, l'artista ha svolto fino al 1995 anche una notevole attività di operatore culturale. E' presente in dizionari e compendi storici dell'arte italiana del secondo dopoguerra.

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A NapoliLa Mostra Personale dell'artista angrese Gianni Rossi presso la Sala Carlo V del Castel Nuovo.

"La nuova visione geometrica di Gianni Rossi" svoltasi al Maschio Angioino di Napoli dal 4 al 26 giugno 2013.

 

 

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La nuova visione geometrica di Gianni RossiMartedì 4 giugno alle ore 17, presso la Sala Carlo V del Castel Nuovo - Maschio Angioino di  Napoli, sarà inaugurata la mostra personale dell'artista angrese Gianni Rossi " La nuova visione geometrica di Gianni Rossi", patrocinata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, da cui prende il nome il libro-catalogo, impreziosito dagli interventi del critico d'arte Giorgio Di Genova, del professore di Estetica all'Accademia di Belle Arti di Napoli Dario Giugliano, del professore di Letteratura Italiana all'Università del Molise Luigi Montella e del sociologo-critico d'arte Maurizio Vitiello. 

Il vernissage della mostra sarà inoltre arricchito dalla presentazione di “Finestrature di luce, colore e materie”, il libro-catalogo scritto dal critico d’arte Luigi Paolo Finizio.

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gianni RossiInaugurata presso lo showroom "Con Tatto Design" la mostra personale dell'artista angrese Gianni Rossi "Finestrature di luce, colore e materie", e presentata la sua  pubblicazione, edita dalla Bi.Med. di Salerno.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 16 febbraio, dal lunedì al venerdì ore 10-13, 16-20. Su appuntamento per il sabato.

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