Angri. Per non dimenticare chi ha perso la vita il 23 novembre del 1980
Per non dimenticare chi ha perso la vita il 23 novembre del 1980. Molte delle vittime i cui nomi sono ricordati sulla lapide commemorativa posta a Piazza Annunziata persero la vita sul sagrato della Chiesa della Madonna del Carmine.
Andrea Adinolfi
Maria Alessio
Eduardo della Monica
Giulio de Vivo
Giovanni Novi
Giovanni Petti
Giuseppe Sellitto
Anna Stile
Gerardo Nappi
23 novembre del 1980: 33 anni fa il terremoto che distrusse l'entroterra campano
Per non dimenticare. 33 anni fa la scossa che distrusse l'entroterra campano. Erano le 19.34 del 23 novembre del 1980 quando la terra tremò per 90 secondi distruggendo buona parte della Campania e della Basilicata. Furono 687 i comuni colpiti dal terremoto di 6.9 gradi della scala Richter, quasi 3.000 le vittime, 8.848 i feriti e 300.000 i senzatetto.
33 anni di ricordi, dolore e polemiche. I numeri aiutano a riportare alla memoria la dimensione della tragedia, ma non la disperazione che sta dietro a quelle cifre e che ha condizionato la vita della popolazione dell'entroterra campano per decenni.
Gli errori nella gestione del terremoto cominciarono da subito, i soccorsi arrivarono tardi, in parte per questioni ambientali, ma soprattutto per colpa dell'inefficienza di chi allora non fu in grado di gestire i soccorsi.
Proprio il terremoto in Irpinia scatenò un dibattito nazionale che portò ad una riorganizzazione basata sulla cooperazione fra Stato e Regioni in caso di emergenza; la nascita di quella che sarebbe diventata la Protezione Civile.
Un lunghissimo periodo di ricostruzione, costellato dagli sprechi, dalla mano della camorra, dai politici disonesti di ogni colore che approfittarono della valanga di miliardi stanziati dal governo. 33 anni dopo, però, nel giorno del ricordo, resta la solidarietà che nacque dopo il dramma. Le parole di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica in quesgli anni, furono emblematiche, in un discorso televissivo criticò con durezza i ritardi nei soccorsi, ed espresse tutto il suo turbamento, dichiarando "ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò, interi paesi rasi al suolo; la disperazione dei sopravvissuti vivrà nel mio animo".
Per non dimenticare:10° Anniversario del tragico attentato di Nassirya
In un mattino di novembre a Nassiriya nel sud dell’Iraq, un boato spezzo la vita all’interno della base italiana in missione di Pace.
Nell’attentato del 12 novembre 2003 persero la vita 19 italiani: 12 erano carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili (un regista ed un cooperatore internazionale).
Per non dimenticare: 6 anni fa il "sacrificio" di Immacolata Orlando
Era il 5 novembre del 2007, 6 anni fa, quando Immacolata Orlando morì in un tragico incidente sul lavoro. Operaia precaria presso un’industria conserviera di Angri rimase schiacciata da una pressa mentre era intenta nel suo lavoro in via Nazionale.
Immacolata aveva 46 anni, era felicemnete sposata ed era madre di cinque figli, all'epoca se ne parlò molto anche a livello nazionale, fu raccontato il dolore dei familiari, il turbamento di una intera comunità e la partecipazione commossa ai funerali.
Per non dimenticare, affinchè il suo sacrificio non sia stato inutile.
(foto dal web)
Per non dimenticare: un anno fa l'ultimo saluto ad Alessandro
Per non dimenticare: un anno fa l'ultimo saluto al giovanissimo Alessandro De Vivo scomparso in un tragico incidente il 21 ottobre del 2012. Una scomparsa che portò nello sconforto un'intera città.
Il 21 ottobre del 2013 alle ore 17.30 presso la Chiesa della Madonna delle Grazie, una Santa Messa in suffragio, per non dimenticare.
Tantissimi ragazzi, amici e non di Alessandro, lo vollero ricordare con scritte e striscioni.
Per non dimenticare: 5 anni fa veniva ucciso il sottotenente dei Carabinieri Marco Pittoni
5 anni fa, il 6 Giugno 2008, in uno scontro con dei rapinatori in un Ufficio Postale di Pagani, veniva ucciso il sottotenente dei Carabinieri Marco Pittoni.
Il Tenente Marco Pittoni era nato a Sondrio il 30 settembre del 1975. Nonostante i pochi mesi trascorsi nell’agro (aveva assunto il Comando della Tenenza Carabinieri di Pagani), Pittoni si era già fatto notare per la passione e la determinazione con la quale agiva quotidianamente. All’atto del suo insediamento aveva ribadito la speranza di ricevere la collaborazione dei cittadini, affinchè dessero una mano ai Carabinieri nella risoluzione dei tanti mali che attanagliavano questo territorio.
Molto riservato, era uno che amava agire piuttosto che parlare. Ma l’animo generoso e la caparbietà che metteva nel suo lavoro lo avevano fatto presto diventare un punto di riferimento per i paganesi che in lui nutrivano forti speranze.
In diverse occasioni aveva mostrato più il cuore che la forza. Come quando, nel corso di un’operazione, constatò le condizioni di estrema povertà di una famiglia di Pagani e uscito da quell’abitazione vi fece ritorno pochi minuti dopo con una nuovissima bicicletta che aveva appena acquistato per il bambino con il quale si era intrattenuto a chiacchierare.
Marco Pittoni è stato insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria per i fatti del 6 giugno 2008 che lo videro "purtroppo protagonista".
Medaglia d'oro al valor militare
«Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all'interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell'arma in dotazione per non compromettere l'incolumità delle numerose persone presenti, riusciva a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva attinto da un colpo d'arma da fuoco. Benché gravemente ferito tentava di porsi all'inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio.»
— Pagani (Salerno), 6 giugno 2008
27 Gennaio 2013: Giorno della Memoria
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. (Legge 20 luglio 2000, n. 211).
Stragi che non possiamo e che non vogliamo dimenticare affinchè non si ripetano più in futuro, pagine orribili per la storia dell’umanità. Il 27 Gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa fecero irruzione nella città polacca di Auschwitz dove, scoprendo il campo di concentramento, liberarono tutti coloro che erano ancora vittime di tali persecuzioni.
Una giornata per non dimenticare, ma soprattutto per riflettere.
Angri 23 novembre 1980 ore 19.35: per non dimenticare
Un brontolo cupo, una vibrazione lunga e sempre più violenta, pietre e polvere dalle case che cadono in pezzi , sgomento paura e morte. Poi il dolore infinito e straziante di quelli che all'improvviso hanno perso per sempre i loro cari.
Il terremoto per alcuni tra noi non finirà mai.
Per non dimenticare:9° Anniversario del tragico attentato di Nassirya
In un mattino di novembre a Nassiriya nel sud dell’Iraq, un botato spezzo la vita all’interno della base italiana in missione di Pace.
Nell’attentato del 12 novembre 2003 persero la vita 19 italiani: 12 erano carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili (un regista ed un cooperatore internazionale).
Una Canzone per Alessandro De Vivo
Due ragazzi, Giovanni e Francesco, conosciuti anche come "Net" e "Neo" dei "DoubleN" hanno composto un brano dedicato ad Alessandro De Vivo, il giovanissimo 13enne scomparso in un tragico incidente domenica 21 ottobre 2012 in via Casa Pagano.
I due giovani artisti hanno voluto ricordare a modo loro la prematura scomparsa dell'amico Alessandro.